Il Bunkerino di Palermo….emozione unica

Un luogo veramente emozionante e suggestivo. Il “Bunkerino” all’interno del Tribunale di Palermo dove lavorarono, durante il maxiprocesso alla mafia negli anni 80, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Gli arredi sono tutti originali ed è tutto stato conservato perfettamente grazie all’operato di Giovanni Paparcuri, amico e collega dei due giudici, che ne ha fatto un museo. E’ stata un’emozione unica vedere gli uffici, le scrivanie e tutta la documentazione oroginale delle indagini che i due magistrati condussero su Cosa Nostra. Vedere la calligrafia di Falcone sui documenti è stato veramente un momento da brividi. 

Un grazie di cuore anche a Marco di ”Progetto Legalità”, la fondazione che si occupa di tenere le visite nel museo e che più che altro si occupa di tenere vivo il ricordo di tutto il lavoro che è stato fatto, che ci ha fatto da guida sia per il suo appassionato racconto che per gli aneddoti e le curiosità su tutto ciò che è presente all’interno delle stanze, anche sugli oggetti personali dei due giudici. 

Nel museo è conservata tutta l’attrezzatura informatica dell’epoca (siamo nel 1984) considerata un’eccellenza per il periodo. Ci sono i computers Olivetti, le prime stampanti, i primi pc portatili, l’ingranditore fotografico e lo scanner con cui Giovanni Paparcuri ha digitalizzato, nel corso degli anni, tutti i documenti riguardanti il processo per poi creare un archivio digitale su cassette e nastri. Poi, ovviamente c’è anche una stanza con tutto l’archivio cartaceo, con i faldoni, le cosiddette “carpette”, che contengono tutti gli scritti dei due giudici e i verbali dei processi. In un periodo successivo il luogo è stato arredato sui muri con ritagli di giornali e con dipinti riguardanti le stragi. Il museo è gratuito ma bisogna prenotare con largo anticipo date le tante richieste che, per fortuna, ci sono. Questo è un luogo dove tutti dovrebbero andare, soprattutto i giovani e le scuole.

foto di www.scattovisuale.com

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