Barchino sull’Arno

Firenze, la mia terra, la mia città, le mie radici. Qui sono nato e qui vivo. La guardo spesso la mia città, così storica, così turistica, ancora così viva nonostante tutto. Bene.
Penso sempre che la mia città per me ormai non ha più segreti, conosco tutto, i monumenti, le viste, gli scorci, i panorami. Fotograficamente so tutto, dove e quando sorge il sole, dove e quando tramonta, in quale momento della giornata la facciata di Santa Croce è illuminata bene oppure no, quando c’è la luce migliore per catturare il panorama dal piazzale Michelangelo, quando c’è il raggio di sole che illumina il volto del Biancone in Piazza Signoria e quando trovare il migliore riflesso sull’Arno. L’Arno appunto. Quante volte l’ho visto, quante volte l’ho fotografato. Ma ho mai visto questo fiume da un’altra prospettiva, sconosciuta, inedita? Ho mai visto la mia città da questa prospettiva inedita? Pensavo di conoscere la mia città ed invece sono riuscito a vederla come non l’avevo mai vista. Tutto questo grazie ad un gruppo di ragazze che hanno messo su un’associazione culturale chiamata “Tre passi per Firenze” che organizza visite guidate per conoscere la tua città da un altro punto di vista. La particolarità di questa associazione è quella di essere nata sopratutto per far conoscere Firenze ai fiorentini e non solo ai turisti. Questa penso che sia quella marcia in più che la caratterizza. Infatti chi è nato e vive in una città come questa, abituato a conoscere le sue bellezze e la sua storia, finisce per dare per scontato tutto, si abitua ad avere intorno le cose certe, il Duomo, il Campanile di Giotto, il Ponte Vecchio, Palazzo Della Signoria, e gli passa ormai accanto senza più osservarle da vicino…o da un punto di vista particolare. Invece grazie ad associazioni come questa adesso ciò è possibile.
Ci siamo imbarcati, in tutto due barche di 12 persone, all’altezza dell’imbarcadero presso piazza Mentana. Ad aspettarci, oltre alle nostre due guide Francesca e Valentina, i Renaioli, un gruppo di vogatori che ancora oggi mantengono viva la tradizione degli antichi barcaioli dell’Arno che, quando il fiume era navigabile, andavano con i loro tipici barchetti, spinti con un palo lungo a toccare il fondo del letto secondo la tecnica della “voga a pertica”, a caricare la sabbia (la rena appunto) che veniva poi usata principalmente per l’edilizia. Il Renaiolo è una figura storica di Firenze che rivive grazie a queste gite in barchetto, che ti fanno tornare indietro nel tempo. 

 La cosa che colpisce subito è il silenzio che si ascolta una volta scesi sotto le spallette del fiume, silenzio che anche una città ormai caotica come Firenze ha completamente cancellato per far posto all’assordante rumore delle auto. Qui il silenzio viene completamente recuperato ed anche questa può essere considerato un’antica tradizione.
Passare poi sotto i ponti dopo esserci passati sopra per tutta la vita, è una grande emozione. Vedere Ponte Vecchio dal basso e nel contempo ascoltare le storie che le nostre valide guide ci raccontano, ti fa sentire un po’ turista a casa tua. Così come sentire tutti gli aneddoti sul ponte Santa Trinìta, ponte alla Carraia e ponte alle Grazie.
Dopo 45 minuti scopri veramente un’altra città. Quindi grazie a Valentina e Francesca, grazie ai Renaioli per averci fatto vivere questa emozione forte. Alla prossima gita……..

foto di www.scattovisuale.com

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