Il fantasma di Zappolino

Ho visto questa rappresentazione teatrale di Marco Giavatto. Tra le sue opere teatrali è quella che per ora mia ha impressionato di più. In genere il suo stile, che a me piace molto, è un po’ diverso. Sono commedie un po’ malinconiche, un pò grottesche e spesso comiche. Diciamo uno stile leggero molto gradevole e scorrevole, sempre con una ottima recitazione e ottimi testi. Questa pièce invece, come tematica, si discosta un po’ dalle altre che ho visto. Si tratta del periodo del rapimento di Aldo Moro, e da da qui si capisce che non è uguale alle altre. E’ una storia vera e descrive il periodo in cui si viveva quel misfatto e soprattutto quello che c’era intorno….Ammetto che non sono un buon critico teatrale allora riprendo le parole di Marco direttamente dalla pagina dell’evento. Comunque bravi gli attori e bravo Marco, con Serena Politi dietro le quinte e questa volta non attrice. 

Tratto dalla pagina facebook……https://www.facebook.com/events/2399541073625171/ 

IL FANTASMA DI ZAPPOLINO 

Un’allegra combriccola di amiconi’… questa è la frase che sintetizza il mood dello spettacolo. Va in scena un fatto paradossalmente vero. Il dualismo tra verità e finzione cardine del teatro è alla base della storia che vogliamo raccontare, dimenticata e lasciata ai margini della nostra società, poiché negli anni si è cucita e ricamata una realtà di circostanza. Si potrebbe cadere nell’errore di pensare a questo spettacolo come l’ennesimo sul ‘Caso Moro’, NON E’ COSI’. Ciò che si vuole raccontare è tutto il resto, tutto quelle che sono le reazioni intorno, alcune impensabili e incredibili. La pièce non vuole fare politica o morale a coloro che andranno a vederlo, ma si vuole assumere la responsabilità documentaristica di come si sono svolti i fatti, senza aggiungere considerazioni personali o far pendere la bilancia da un lato specifico della disputa. Uscendo ci si chiederà se gli ultimi quarant’anni non sono stati che una sorta di ‘Truman show’ dove tutto appare per come vogliono farcelo vedere. Non mancheranno i momenti umoristici, perché la vicenda raccontata per come è realmente accaduta sviluppa a tratti delle gag comiche in cui è impossibile non ridere. Per altri versi, si resterà come impotenti di fronte all’impalcatura solida della sceneggiatura, magnificamente architettata, dai protagonisti dell’epoca. Niente è finto a Zappolino, tutto è vero, come spesso capita in teatro, il pensiero comune sarà capovolto.” 

3 - 4 MAGGIO 2019  TEATRO DI CESTELLO - FIRENZE

Con:
LUIGI FIORENTINO, MARCO GIAVATTO, LORENZO LOMBARDI, MARIO SALVADERI, MARIA CRISTINA VALENTINI 

Testo e Regia di MARCO GIAVATTO 

Aiuto Regia IRENE BECHI 

Ricerche, sintesi, collaborazione testi SILVIA BEDESSI 

Elementi, movimenti scenotecnici SERENA POLITI 

Organizzazione, produzione STEFANO CHIANUCCI

foto di www.scattovisuale.com 

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