Leo4Bebe

Leo4Bebe

Sono stato invitato giorni fa, insieme agli amici Matteo Castellani e Vincenzo Gualano, alla serata di beneficenza “Leo4Bebe”. Ero in qualità di invitato ma anche di fotografo ufficiale della manifestazione quindi con una bella responsabilità che però mi rendeva abbastanza carico.
Leo4Bebe è stata una serata organizzata dal Leo Club Scandicci Casellina e Torri e dal Leo Club Firenze Sud Valle del Sieve a sostegno dell’Associazione Art4sport Onlus. Questa associazione sportiva supporta i ragazzi amputati e li accompagna nel mondo dello sport ed è stata fondata dai genitori di Beatrice Vio, una ragazza diciottenne che pratica scherma a livello agonistico, che nel 2008 è stata colpita da una terribile meningite che le ha provocato l’amputazione delle braccia e delle gambe. Beatrice (Bebe), grazie anche alla sua giovane età e al suo carattere, non si è scoraggiata ed è andata avanti fino a ristabilirsi completamente e a continuare la sua vita di prima con l’ausilio di apposite protesi, diventando in poco tempo una campionessa di scherma. Il Leo club si è subito prestato alla presentazione, oltreché dell’atleta, anche del suo libro “Mi hanno regalato un sogno” in cui Bebe racconta la sua esperienza prima terribile, poi bellissima.
Su un palco davanti a più di 300 persone accorse nella bellissima location delle Serre Torrigiani a Firenze, Bebe dopo aver rilasciato varie interviste a tv locali e nazionali, anche loro giunte sul posto, ha raccontato se stessa, la sua storia passata e come si svolge ora la sua vita con un entusiasmo e una naturalezza che ha lasciato tutti esterefatti. Con una parlantina degna del più quotato dei presentatori e con una forte presenza scenica nonostante il fisico minuto, ha intrattenuto tutti per quasi un’ora che è volata via senza che nessuno se ne accorgesse tanto era l’interesse suscitato. Bebe andrà il prossimo anno alle Paraolimpiadi di Rio De Janeiro e si sta preparando a questo con duri allenamenti nonostante tutti gli altri impegni, primo fra tutti la scuola. Infatti ora riesce perfettamente a fare tutto ciò che faceva prima della malattia. Le sue parole ci hanno dato una lezione di vita, ci hanno fatto capire quanto sono importanti le motivazioni qualunque condizione una persona abbia, e il suo sorriso e la sua leggerezza rimarranno a lungo impressi. C’era anche un altro ragazzo in sala, un ragazzo fiorentino di nome Tommaso Nistri che, colpito dalla stessa malattia recentemente, si è ritrovato amputato su una carrozzella. A lui Bebe ha dato incoraggiamento con parole giuste e semplici ed esortandolo a non mollare e a continuare a fare sport, dandogli anche dei consigli preziosi. Penso che Bebe sia per lui un’ottima medicina e sicuramente, lo spero, rimarranno in stretto contatto in futuro. La serata si è conclusa con una cena collettiva a cui Bebe e la sua famiglia non hanno potuto partecipare perché dovevano tornare a casa. Ma sicuramente sarà rimasta nella mente di tutti.
Le sue parole mi hanno confermato il pensiero che ho da tempo e che ripeto: la vera disabilità è un fatto mentale prima che fisico. 

 Fotografie di www.scattovisuale.com

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