Scrittore di strada

Le forme artistiche particolari mi fanno sempre un certo effetto. Positivo. Sia che si tratti di pittura, scultura, fotografia, letteratura o altro. Le trovo alquanto creative, mi mettono curiosità, mi piacciono, provo ammirazione e spesso anche invidia, perché non so se io sarei mai in grado di fare o di creare una forma, un’azione artistica un po’ fuori dagli schemi. Da alcune settimane c’è un ragazzo, uno scrittore, che gira l’Italia scrivendo libri. E fin qui niente di nuovo. La novità è che lo fa scrivendo storie e racconti su una vecchia Olivetti, cioè su una vecchia macchina da scrivere, quella con i tasti e il nastro imbevuto di inchiostro. Fa sensazione vedere una cosa simile nell’epoca in cui tutto è digitale e nessuno scrive più se non accendendo uno smartphone o un computer. Si chiama Walter Lazzarin di professione scrittore o meglio scrivano, come si diceva una volta, e lo si può trovare nelle piazze di tutta Italia a sedere per terra con la sua Olivetti intento a scrivere storie su carta, carta che è sempre più sconosciuta e sempre meno usata purtroppo. Egli è partito molte settimane fa da Rovigo e sta girando tutto il paese in lungo e in largo. Gli avevo scritto tramite facebook giorni fa chiedendoli se passava da Firenze e quando. Lui mi aveva detto le date, ma non ero mai riuscito a incontrarlo per impegni vari. Pensavo di essermelo perso invece sono riuscito a beccarlo l’ultimo suo giorno di permanenza in città in piazza Dei Ciompi. Purtroppo sono arrivato di corsa dal lavoro, poco dopo l’ora di pranzo quando se ne stava andando ma sono riuscito lo stesso a fargli qualche foto e a scambiare due parole. Ragazzo molto simpatico e gentile, abbiamo parlato un po’ del suo viaggio, del fatto che Firenze è stata, è e resterà sempre una città piuttosto chiusa, un po’ provinciale nello spirito, della vendita del suo ultimo libro “Il Drago Non Si Droga” che qui non è andata tanto bene - di sicuro inferiore rispetto alle altre città – e poi , insieme ad una signora che si è fermata a parlare con noi e che già lo conosceva, abbiamo discusso del fatto che il suo progetto non sia tanto innovativo nel fatto che ci sia uno scrittore che scrive a macchina, forse se ne vedono altri a giro, ma nel fatto che uno scrittore scriva a macchina girando per tutte le piazze d’Italia portando la sua scrittura dappertutto. Un fatto molto singolare che richiede impegno, ingegno ed estro insieme.
Ho preso il suo libro, che leggerò presto, e mi ha regalato un foglio strappato a metà su cui ha scritto due storie brevi durante la mattinata: una su Aristotele fatta esclusivamente con parole che cominciano con la A e l’altra su Socrate tutta con parole che cominciano con la S. Questa tecnica di scrittura si chiama Tautogramma, una cosa non certo facile da comporre. Ci siamo salutati con la promessa di risentirci presto via mail o su facebook.
Adesso andrà a verso una piazza di Torino e nelle piazze della Liguria poi scenderà nuovamente al sud. Di seguito riporto le parole dei due tautogrammi che mi ha donato. Buon viaggio e buona scrittura.
Bravo Walter, felice di averti conosciuto, anche se per poco, e a presto. 

foto di www.scattovisuale.com

SCUSAMI SANTIPPE
Se spesso sono stato sgarbato, se sembro scansafatiche stando sempre sulla strada senza scopo.
Sul serio senza scopo?
Sbagli, Santippe. Speculare sullo spirito serve.
-Socrate! - sai solo sgridarmi. - Smettila! Stai scialacquando secondi, stai sperperando settimane, secoli!
-Silenzio sposa sempliciotta, semmai si sprecano soldi sovvenzionando sofisti spocchiosi.
-Sparisci subito! - sbraitavi sabato sera sputacchiando senza scrupoli. - Smamma! - strillavi sganciandomi secchiate sulla schiena.
Scocciato sgambettai sui sandali seguendo sentieri scuri, scoscesi, sdrucciolevoli, scesi sinché scorsi Senofonte spaparanzato sulla sabbia, supino sotto stelle splendenti.
-Salve!.
-Saluti Socrate - sorpreso si sollevò su - stavate svolgendo sport? Siete sudatissimo.
-Sfidare sottane stressa, - spiegai schiaffeggiandolo sulla spalla sinistra. - Stai single se sei scaltro.
-Sediamoci - suggerì Senofonte - Sottomettetemi se supponete susciti sollievo - sfoggiava sorrisi seduttivi.
Scusami Santippe.
Sono stato scoperto sulla spiaggia sopra Senofonte. Sostengono sia sodomita, sebbene stessi soltanto seminando saggezza.
Saprei sorvolare sulla scappatella?
Stamattina sono stati severi sulla sentenza: sarei sia sacrilego sia sovversivo.
Suvvia supportami, soccorrimi, scagionami!
Sennò soreggerò sostanze sgradevoli, suicidandomi. 

Testo di Walter Lazzarin https://www.instagram.com/walter.lazzarin/

AFFATICAMENTO ALLAVAMBRACCIO 

Aristotele, ancora adolescente, aveva avuto accesso all’associazione accademica.
Appena apprese abbastanza abbandonò Atene andando ad abitare ad Atarneo.
Adulto, avviò alcuni allievi all’astronomia, all’aritmetica, all’arte amatoria.
-Adesso argomenteremo attorno agli affetti – affermò Aristotele avvicinandosi adagio ad Alessandro, accomodandoglisi accanto. - Ascoltami anziché addormentarti.
Alessandro annuì, assorto; adorava addottrinarsi, ambiva ad apparire acculturato.
-Avere amici aiuta ad affrontare avventure, almeno all’apparenza, azzardate. Appoggiati agli atleti adatti, alimenta accordi. Allontana atteggiamenti autoritari, arroganti, antipatici. Altrimenti accumulerai avversari.
-Afferrato.
-Andiamo avanti. All’amicizia aggiungiamoci attrazione: avvertiremo appetiti ancestrali, aspireremo ad accoppiarci.
-Accopparci?
-Anche. - Aristotele assentì.
-Allora assomigliamo agli animali.
-Altroché, Alessandro. Adesso allenati, abituati all’autoerotismo: affaticandoti all’avambraccio approderai all’autonomia assoluta. Appagherai Apollo.
-Addirittura?
-Apodittico- assicurò Aristotele accomiatandosi. - Arrivederci all’alba. Applicati assiduamente.

Testo di Walter Lazzarin https://www.instagram.com/walter.lazzarin/

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